La donna nel 1600 ed oggi
- MrCube
- 8 gen 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 9 gen 2020
Chiamare la donna il sesso debole è una calunnia; è un ingiustizia dell'uomo nei confronti della donna.
-Mahatma Gandhi
Come abbiamo visto nel romanzo di Alessandro Manzoni “I promessi sposi” la condizione delle donne nel 1600 non era delle migliori. Sappiamo che la monaca di Monza è realmente esistita, anche se non si chiamava Gertrude ma Marianna de Leyva, e la sua storia ci fa capire quale era il destino di molte donne in quell’epoca. Seguendo la legge del maggiorasco, infatti, solo i primogeniti maschi (nelle famiglie benestanti) avevano diritto ad ereditare il patrimonio di famiglia (che in questo modo non si disperdeva) mentre gli altri erano destinati o al convento o ad un matrimonio combinato dalla famiglia a volte già dalla nascita o poco dopo. Il destino della donna era quindi sempre e comunque nelle mani della famiglia, in particolar modo del padre, e non c’era modo di opporsi a tale regola, se non quello di essere allontanate dalla famiglia e vivere ai margini della società o, peggio, essere considerate delle streghe.
Nei ceti medi e alti la donna viveva in una specie di clausura fino al momento del matrimonio, anzi talvolta veniva mandata in convento fino a quel momento in modo da preservarne la castità.
Anche una volta sposate comunque le donne dovevano sottostare al marito che era l’unico a poter prendere decisioni mentre il ruolo della donna si limitava alla procreazione e alla gestione della casa. Se si nasceva in una famiglia benestante anche le donne potevano ricevere un’istruzione ma il loro spazio, anche fisico, era quasi sempre separato da quello degli uomini.
La nascita di una femmina era sempre considerata una sfortuna in quanto, se si escludeva il convento, era necessario fornirle una dote anche importante se la si voleva far sposare e questo comportava un impegno economico notevole per la famiglia.
Diversa era la questione se si nasceva in una famiglia di ceto sociale umile, in quel caso la donna condivideva gli spazi e i doveri degli uomini dedicandosi oltre all’allevamento della prole e alla gestione della casa anche ai lavori dei campi o a fare la serva o la balia presso famiglie benestanti. Quando la famiglia non era in grado di provvedere al mantenimento la ragazza poteva anche andare a lavorare fuori al fine di accumulare una dote necessaria al matrimonio che veniva visto sempre come obiettivo finale.
La condizione attuale della donna è frutto di un’evoluzione della società che è spesso passata attraverso dure lotte per eliminare le ingiustizie e le disparità (a partire dal diritto al voto) e ad avere le stesse opportunità in ambito lavorativo e sociale.
C’è però da dire che anche se nella maggior parte del mondo le donne hanno più o meno gli stessi diritti/doveri degli uomini nei paesi islamici non è cosi. Li le donne sono ancora sottomesse prima al padre e poi al marito, hanno bisogno del loro consenso per poter andare all’estero, in certi paesi non possono neanche prendere la patente o intraprendere la stessa carriera lavorativa degli uomini.
In molti paesi è ancora in vigore il burka integrale… La donna viene considerata fonte di peccato e il suo corpo nascosto. Fino a pochi anni fa esisteva ancora la lapidazione nei confronti delle adultere mentre in certi paesi è ancora ammessa la poligamia a testimonianza del diverso valore attribuito ad uomini e donne.
Come nel 1600 per una donna islamica non è assolutamente possibile non aderire a queste regole poiché la legge li è molto severa e chi non la rispetta viene punito anche con la morte.
Io penso che questi paesi prima o poi cambieranno ma hanno bisogno del nostro sostegno. Quello che io non ammetto è che queste persone possano applicare le loro leggi anche negli altri paesi. Io sono stato a Parigi e ho visto veramente tante donne che giravano con il burka integrale, questo secondo me non dovrebbe essere consentito anche per una questione di sicurezza, considerati i frequenti attentati degli ultimi anni.
Indipendentemente dalla provenienza comunque la donna è spesso vittima di violenza da parte del marito/fidanzato/padre anche qui da noi e quindi c’è bisogno di leggi più severe e di dare maggiore ascolto e tutela alle donne.
La parità dei sessi non è stata ancora pienamente raggiunta quindi sia a livello di mentalità che di leggi e di pari opportunità.
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